
“La città dei vivi, la città dei morti”
Un tour fotografico in un luogo dove architettura e memoria si fondono.
Il Cimitero Monumentale di San Cataldo unisce due anime: da una parte l’area storica ottocentesca, con portici, statue e sepolcri che raccontano la memoria di Modena; dall’altra l’ampliamento moderno firmato da Aldo Rossi, un’opera architettonica che è diventata un’icona internazionale.
La struttura progettata da Rossi negli anni ’70 colpisce per la sua essenzialità: volumi geometrici, superfici spoglie, il colore dell’intonaco arancio che contrasta con il cielo e la pietra. Un’architettura che rappresenta la città dei morti come una città parallela, razionale e silenziosa, dove ogni elemento è simbolo.
All’interno del complesso spicca anche il monumento di Arnaldo Pomodoro, con le sue forme scolpite e i giochi di luce che si intrecciano con le architetture circostanti: un segno contemporaneo che dialoga perfettamente con il linguaggio di Rossi e con la monumentalità storica del cimitero.
Passeggiare qui significa attraversare il tempo: dal linguaggio classico dei viali ottocenteschi fino all’astrazione architettonica del Novecento, in un percorso che diventa riflessione, memoria e, per chi fotografa, un continuo invito a osservare linee, contrasti e prospettive.


